Un luogo profondamente radicato nella comunità ha preso vita a Varano de’ Melegari: è la nuova sede della Fondazione Dallara, inaugurata ufficialmente con un doppio evento – cerimonia istituzionale e festa pubblica – che ha coinvolto i cittadini, il vescovo Enrico Solmi, le autorità e realtà associative e imprenditoriali.
Nata per volontà della famiglia Dallara nel 2021, la Fondazione porta avanti il ricordo e l’energia di Caterina Dallara, figura chiave nella crescita internazionale dell’azienda. Il suo spirito libero, curioso e generoso vive oggi in un progetto che si propone di generare coesione, crescita collettiva, promuovere il territorio e contrastare le disuguaglianze attraverso iniziative concrete, costruite in ascolto e dialogo con la comunità della Val Ceno.
Il nuovo spazio rappresenta il cuore fisico e simbolico di questa missione: un ambiente multifunzionale e dinamico, progettato da Atelier(s) Alfonso Femia in collaborazione con Incide Engineering di Padova, che ne ha diretto la progettazione esecutiva degli impianti meccanici, elettrici e antincendio, curando anche l’ingegneria strutturale. Le strutture in acciaio, per la maggior parte visibili, esprimono sia funzionalità che estetica. Gli impianti tecnologici, di ultima generazione e a basso impatto ambientale, sono ideati per garantire un comfort ottimale, che rispecchi la visione di accoglienza e innovazione che l’edificio vuole trasmettere. Anche la prevenzione incendi è stata affrontata con un’attenta valutazione delle destinazioni d’uso in divenire e della configurazione flessibile degli ambienti, assicurando standard elevati.
«Volevamo che la sede della Fondazione fosse bella, accogliente e non imponente – ha dichiarato Giampaolo Dallara, presidente della Fondazione – un luogo capace di stimolare il desiderio di ritrovarsi e riconoscersi. È tempo di restituire qualcosa al territorio, di iniziare un percorso per renderlo un luogo ideale dove crescere bene i giovani e far vivere bene gli anziani».
L’edificio, che si distingue per il suo linguaggio architettonico contemporaneo e armonico, pensato per dialogare con il paesaggio verde e dal profilo morbido delle colline, nasce infatti come infrastruttura dinamica: già da alcune settimane è in una fase di sperimentazione condivisa, durante la quale sono stati testati spazi e modalità di utilizzo. L’obiettivo è «non essere noi i protagonisti, ma fare rete con ciò che è già esistente sul territorio, unire i punti, facilitare le idee e le realizzazioni» spiega Angelica Dallara, vicepresidente della Fondazione.
Ora che il taglio del nastro è avvenuto, l’edificio è pronto a diventare un punto di riferimento per il presente e il futuro del territorio.
Con questo progetto, Incide Engineering conferma il proprio impegno continuo nello sviluppo di spazi pubblici e culturali che mettono al centro le persone, interpretando la tecnologia anche come strumento per creare valore sociale, ambientale e relazionale.