Superbonus: la gestione interoperabile del progetto

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Il Superbonus, l’agevolazione fiscale disciplinata dall’articolo 119 del decreto legge n. 34/2020 (decreto Rilancio), si colloca all’attualità come un’occasione di sviluppo e rinnovamento ai fini di efficientamento energetico e consolidamento statico del patrimonio edilizio italiano.

Tra gli interventi agevolati rientrano, oltre ai sistemi di building automation, anche l’installazione di impianti fotovoltaici, solari termici e di ricarica di veicoli elettrici.

L’agevolazione si affianca alle detrazioni, oramai consolidate, volte alla riqualificazione energetica (Ecobonus), al recupero edilizio (Bonus casa) e al consolidamento strutturale (Sismabonus) degli edifici.

Come sa bene chi si approccia per la prima volta alla scelta del Superbonus per realizzare un miglioramento edilizio o energetico, le procedure e i dati da analizzare e scambiare sono molti. Tuttavia, questi processi non sono più oggetto di confusione e ritardi nelle consegne, ma al contrario possono essere controllati al meglio grazie a una gestione interoperabile. Infatti, per ottenere il massimo dalla progettazione senza errori né rallentamenti, è sufficiente rivolgersi a degli esperti che abbiano una radicata conoscenza delle nuove metodologie. 

Vediamo nel dettaglio in cosa consiste la gestione interoperabile e quali vantaggi apporta ai progetti di Superbonus.

I vantaggi della gestione interoperabile

L’interoperabilità è lo scambio di informazioni progettuali tra varie piattaforme software, applicativi e tra le diverse professionalità che partecipano sia al processo progettuale che alla fase di realizzazione dell’opera. 

Questa trasversalità è insita nell’approccio ad un workflow BIM che garantisca lo scambio e l’accessibilità dei dati. Ciò avviene grazie tramite l’utilizzo di IFC (Industry Foundation Classes) tra tutti gli operatori partecipanti.

L’applicazione di questa tipologia di gestione ai progetti che beneficeranno del Superbonus risulta fondamentale per un controllo ordinato delle informazioni che questo tipo di progettazione richiede: chi gestisce i progetti di riqualificazione come il Superbonus e tutti quelli citati in precedenza, conosce bene l’elevata quantità di dati che provengono dalle diverse discipline: architettonica, impiantistica, sicurezza, computazionale e di gestione del cantiere.

La mole e la diversità di informazioni che concorrono all’ottenimento delle agevolazioni Superbonus necessitano, quindi, di un processo integrato che coinvolga modelli BIM, per ottenere e garantire al cliente questi vantaggi

  • Agevolazione dello scambio e consultazione di dati utili alle analisi energetiche, ai computi metrici e alla progettazione architettonica;
  • Sicurezza di cantiere
  • Evitamento di errori che potrebbero causare rallentamenti in fase di realizzazione;
  • Acceleramento delle tempistiche e snellimento delle procedure pubbliche;
  • Controllo in tempo reale delle modifiche agli interventi previsti.

Questi vantaggi sono centrali poiché agevolano il lavoro di tutti gli attori coinvolti nel progetto e garantiscono al cliente i migliori risultati. Per ottenere questi benefici, è fondamentale rivolgersi a dei professionisti esperti in BIM e interoperabilità, come Incide Engineering.

bim interoperabilità

L’importanza di affidarsi a progettisti esperti

Incide Engineering ha un’esperienza consolidata nell’affrontare i progetti che coinvolgono in contemporanea le varie specializzazioni impiegate nella definizione del caso.

In particolare, Incide possiede un know how affermato proprio sulla gestione interoperabile dei progetti e la metodologia BIM.

Nel caso specifico dei recenti bonus, quindi, l’integrazione per una gestione globale BIM del progetto finalizzata alla pratica Superbonus coinvolge la realizzazione di elaborati architettonici di progetto, analisi energetiche e computi metrici estimativi.

A tali fini, è stato necessario prevedere un workflow di lavoro che coinvolgesse lo scambio di informazioni fra software differenti, poiché le professionalità coinvolte in questo processo sono differenti, anche se interne alla stessa organizzazione.

Lo scambio interno di dati contenuti nel modello BIM principale verso altri software utili ad altre analisi è stato effettuato tramite l’utilizzo del formato aperto IFC (Industry Foundation Classes).

La comunicazione tramite standard IFC consente l’utilizzo di programmi specializzati per una gestione degli aspetti energetici, economici e quantitativi legati alla realizzazione dell’opera, per avere un controllo in tempo reale di eventuali modifiche degli interventi previsti o delle tempistiche ipotizzate.

Come funziona il workflow in BIM? La gestione del progetto in Incide Engineering

Affrontare il Superbonus in modo interoperabile, impostando un processo di lavoro BIM, permette di ottenere un workflow completo, controllato e ordinato

È risaputo, infatti, che la modellazione BIM comporti vantaggi concreti in termini di tempistiche e riduzione di errori nello scambio di dati e controllo del processo progettuale.

La gestione interoperabile di questo particolare processo progettuale finalizzato all’ottenimento del Superbonus 110% si è basata, in primis, sull’individuazione delle finalità:

  • Analisi energetiche;
  • Recupero edilizio e ristrutturazione architettonica ai fini energetici, pratiche edilizie ed elaborati grafici di progetto;
  • Computo metrico estimativo;
  • Gestione del cantiere in sicurezza e per una programmazione efficiente.

Sulla base di questi, si è deciso di gestire il processo avvalendosi di tre software tecnici principali:

  • Autodesk®
  • Revit
  • Edilclima® EC 700 e plug-in DarTWin Mold Simulator
  • ACCA® PriMus
  • usBIM.superbonus

Essi sono stati rispettivamente utili alla modellazione architettonica BIM, calcoli energetici e risoluzione di ponti termici e, infine, computi metrici estimativi.

Lo scambio di parametri e dati tra i vari software è avvenuto tramite l’utilizzo dello standard IFC, che ha permesso un controllo delle informazioni tecniche scambiate ed una velocizzazione in termini di tempistiche di calcolo e controllo dei dati

Il workflow BIM si sviluppa a partire dalla modellazione architettonica dello stato di fatto in base agli input a disposizione dell’immobile e ad eventuali rilievi di accertamento.

Tale modellazione è volta ad ottenere dei file IFC utilizzabili per le analisi.

Il modello Revit viene impostato in previsione dell’ottenimento dell’agevolazione e dell’approvazione del Comune di competenza, perciò questo viene sviluppato su fasi (stato di fatto e stato di progetto), così da diminuire i tempi di preparazione degli elaborati grafici necessari.

All’interno del modello Revit vengono inseriti parametri utili alle analisi quali proprietari delle unità, stratigrafie dei materiali e relativa fase di realizzazione, dimensioni e caratteristiche di forometrie, chiusure ed oscuranti. Vengono modellati, inoltre, i vani e le zone con i relativi parametri a cui vengono associate le caratteristiche energetiche quali climatizzazione e riscaldamento.

L’esportazione del file IFC a partire dal modello dello stato di fatto consente di effettuare le opportune analisi energetiche in Edilclima, volte ad ottenere il salto di due classi energetiche e per pianificare gli interventi architettonici necessari e le loro caratteristiche tecnologiche. Tramite questo software è possibile studiare i ponti termici e, quindi, i materiali che è eventualmente necessario inserire per la loro risoluzione.

Per avere delle analisi termiche ed energetiche più precise viene utilizzato il plug-in Mold Simulator per l’esecuzione delle verifiche a muffa. L’output del processo di analisi energetiche è il pacchetto di documenti inerenti l’Ex Legge 10 e la verifica della correttezza degli interventi che si andrà ad eseguire.

bim workflow

Dall’analisi energetica alla computazione finale

Dall’analisi energetica segue l’aggiornamento del modello BIM con la modellazione dello stato di progetto da cui seguirà la computazione con PriMus tramite il controllo in usBIM.superbonus, una piattaforma dalla quale è possibile gestire anagrafiche dei proprietari, agevolazioni, tetti di spesa e WBS suddivise per interventi trainanti e trainati fondamentali per una corretta computazione.

Eseguire le analisi energetiche e computi estimativi integrati in un processo BIM offre numerose opportunità:

  • Avere un controllo maggiore sulle quantità di materiale e quindi sul costo delle lavorazioni
  • Conoscere il risparmio energetico che l’impiego dei materiali produrrà sull’immobile
  • Velocità di aggiornamento sulla base di ipotetiche modifiche di progetto durante il processo

Gli output di questo processo integrato saranno, pertanto, documenti relativi alle analisi energetiche, elaborati grafici utili all’ottenimento delle detrazioni previste dal Superbonus, computi metrici e computi metrici estimativi ed infine il quadro economico.

Superbonus: affidati agli esperti del settore 

Per ottenere il massimo dalle detrazioni previste dal Superbonus è importante rivolgersi a degli esperti che abbiano una radicata conoscenza delle nuove metodologie.

Incide Engineering ha un’esperienza consolidata nell’affrontare i progetti che coinvolgono in contemporanea le varie specializzazioni e nel workflow in BIM per i progetti di Superbonus.

Contatta Incide Engineering per ottenere più informazioni e raccontare il tuo progetto.