Nuove certificazioni BIM – UNI 11337-7:2018

certificazione BIM UNI 11337-7:2018

Nei processi di gara e nei progetti complessi, le competenze digitali rappresentano oggi un requisito strategico e un segno distintivo per le società di ingegneria. In relazione all’obbligo normativo di utilizzare la metodologia BIM negli appalti pubblici anche di ridotta entità, esistono certificazioni che consentono di partecipare a grandi appalti pubblici e opere edilizie, oltre all’inserimento negli appositi Registri Pubblici dei Professionisti Certificati.

Incide Engineering integra la metodologia BIM (Building Information Modeling) in ogni fase del processo progettuale già da molti anni, come strumento quotidiano di coordinamento, efficienza e qualità.

Oggi questo impegno si consolida in un ulteriore passo avanti: cinque professionisti del team Incide, di cui tre donne, hanno ottenuto la certificazione BIM secondo la norma UNI 11337-7:2018, rilasciata da ICMQ, che garantisce ai professionisti del settore della progettazione un riconoscimento internazionale valido per attestare le competenze e le conoscenze in ambito BIM.

  • Eva Azzalin: BIM Coordinator UNI 11337-7:2018
  • Silvia Vason: BIM Coordinator UNI 11337-7:2018
  • Ilaria Zoccarato: BIM Coordinator UNI 11337-7:2018
  • Karim Azzouz: BIM Manager UNI 11337-7:2018
  • Simone Giangiulio: BIM Specialist UNI 11337-7:2018

Un risultato che testimonia la solidità dell’approccio digitale dell’azienda e la volontà di offrire ai clienti competenze certificate, riconosciute e misurabili.

Ma questo traguardo rappresenta anche qualcosa in più: la conferma di una cultura aziendale che investe sul talento e sulla crescita delle persone, promuovendo attivamente la valorizzazione delle competenze femminili nei ruoli tecnici e digitali.

Un impegno coerente con il percorso di certificazione sulla parità di genere che Incide ha conseguito e rinnova ogni anno, come parte integrante della propria visione di innovazione responsabile e inclusiva.

La strada verso la piena parità di genere è ancora in salita, soprattutto nel mondo dell’ingegneria, nonostante la crescente competenza e motivazione delle professioniste italiane. In questo contesto, promuovere una cultura aziendale realmente inclusiva rappresenta un dovere etico e, al tempo stesso, un passo decisivo per l’evoluzione del settore.

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