La progettazione ponti è un processo multidisciplinare che unisce ingegneria strutturale, geotecnica, architettura, gestione del cantiere e pianificazione economica, spesso cercando soluzioni che concilino sicurezza, durabilità, controllo dei costi e valore urbano.
Vediamo in modo completo le fasi chiave della progettazione, i carichi e le verifiche fondamentali, l’integrazione tra architettura e ingegneria, le strategie di mitigazione dei rischi, i flussi digitali basati su BIM e casi reali firmati Incide Engineering che mostrano applicazioni concrete.
Architettura e ingegneria: come si integrano nella progettazione dei ponti
L’equilibrio tra valore estetico e logiche ingegneristiche è cruciale per progetti destinati a diventare landmark urbani. L’architettura definisce l’esperienza d’uso, la percezione e l’inclusione nel tessuto urbano; l’ingegneria garantisce prestazioni, sicurezza e durabilità. In ambienti marini/montani o aggressivi, per esempio, si selezionano materiali con protezioni anticorrosive o materiali specifici (tipo acciaio corten), si definiscono i dettagli costruttivi che evitano ristagni d’acqua e si pianificano gli interventi di manutenzione periodici. L’accessibilità per ispezione è un requisito progettuale non negoziabile.
Scelta della tipologia strutturale (strallato, arco, travata, sospeso)
La scelta della tipologia è guidata da: luce da coprire, impatto ambientale, costi, tempi di realizzazione e richieste estetiche. Alcune linee guida:
- Trave/travata: efficiente per luci medio-piccole e per soluzioni prefabbricate.
- Arco: adatto a luci medie e grandi, con elevata efficienza a compressione.
- Strallato: ideale per luci lunghe con elementi sottili e forte impatto visivo.
Sospeso: opzione per grandi luci, richiede progettazione accurata delle torri e ancoraggi.
Come estetica e logiche ingegneristiche trovano un equilibrio
La progettazione integrata prevede workshop con architetti e ingegneri fin dalle prime fasi per supportare scelte di forma che siano cost-effective. L’uso di modelli parametrizzati consente di valutare scenari estetici con impatti strutturali e costruttivi misurabili.
Valutare alternative attraverso analisi multi-criterio (costo, durata, impatto ambientale, facilità di manutenzione) permette di selezionare soluzioni che massimizzano il valore per il committente nel medio-lungo periodo.

Le fasi chiave della progettazione di un ponte
La progettazione di un ponte si articola in fasi progressive: in ciascuna si raccolgono dati sperimentali, si sviluppano modelli numerici e si integrano le esigenze architettoniche e operative. I principi di progettazione e le verifiche strutturali si basano sugli Eurocodici, che forniscono azioni e combinazioni di carico, dettagli per fatica e indicazioni per analisi modali.
Analisi del contesto territoriale e delle condizioni geotecniche
L’analisi del sito comprende rilievi topografici, indagini geotecniche (prove penetrometriche/carotaggi) campionamenti, prove in sito e in laboratorio), studio delle condizioni idrauliche e valutazione dei vincoli ambientali e paesaggistici. L’interazione suolo-struttura influenza profondamente il dimensionamento delle fondazioni, la scelta di plinti, pali o micropali e la risposta globale alle azioni sismiche e termiche. Le dilatazioni termiche e i giunti strutturali devono essere valutati tenendo conto della luce, dei materiali scelti e della variabilità climatica locale.
In particolare, si ricordano:
- Rilievi iniziali: indagini geotecniche e topografia, spesso realizzata mediante rilievi con drone per zone molto ampie o laser scanner per zone di dettaglio.
- Valutazione idraulica: portate di piena, corrente, fenomeni di erosione.
- Vincoli ambientali e servitù: aree protette, infrastrutture esistenti, condotte e servizi.
Studio di fattibilità e valutazioni preliminari
Lo studio di fattibilità valuta soluzioni tipologiche (trave, arco, strallato, sospeso), stima dei costi preliminari, impatto ambientale, fattibilità, metodi di varo e tempi di realizzazione. Si definiscono le ipotesi progettuali di massima – sezione tipo, luci, numero di campate, peso proprio stimato – e si effettua una prima valutazione dei carichi in conformità ai principi normativi applicabili. Vengono valutati i vincoli logistici: spazi per montaggio, accessibilità per macchine di sollevamento, impatti sul traffico esistente.
L’output dello studio sono il concept strutturale, la stima economica di massima, i limiti operativi per il cantiere.
Modellazione strutturale e scelta dei materiali
La scelta dei materiali incide su durabilità e manutenzione e comportamento a fatica. Acciai da ponte, calcestruzzi ad alte prestazioni, materiali compositi e soluzioni miste vengono selezionati in funzione di luci, carichi di traffico e ambiente corrosivo. La valutazione della fatica è cruciale per ponti soggetti a traffico ferroviario o veicolare intenso: si valutano le sollecitazioni ripetute per stimare la vita residua in funzione dei dettagli costruttivi.
I materiali comuni sono acciaio strutturale per travate e strutture leggere, calcestruzzo armato o precompresso per impalcati e pile, vetro e acciaio per elementi architettonici tipo passerelle pedonali.
Per la durabilità, le strategie da valutare sono protezioni superficiali, isolamento delle connessioni, drenaggio efficace e accessibilità per ispezione.
Calcoli, verifiche e simulazioni avanzate (BIM, FEM, digital twin)
La progettazione moderna si basa su analisi FEM avanzate, modellazione dinamica e flussi digitali integrati. Si eseguono analisi modali, verifiche non lineari, simulazioni di risposta vibrazionale e studi di fatica. L’uso del BIM facilita il coordinamento multidisciplinare e l’integrazione dei dati del modello FEM, mentre il concetto di digital twin abilita il monitoraggio in esercizio e la manutenzione predittiva.
- Tipi di analisi FEM: mesh 3D, analisi modale per valutare frequenze caratteristiche, analisi non lineare per grandi spostamenti o fenomeni di instabilità. In presenza di luci significative, masse concentrate o attività che possano generare vibrazioni (es. traffico ferroviario), l’analisi modale è imprescindibile.
- Simulazioni richieste: risposta ai carichi del traffico, vento, sisma e verifica della stabilità globale e locale.

Modellazione FEM: il cuore della progettazione moderna
La modellazione FEM consente di rappresentare la struttura con diversi livelli di dettaglio:
- Mesh 3D: per giunzioni complesse e verifiche locali.
- Analisi modale: determina frequenze naturali e forme modali utili per valutare rischio di risonanza.
- Analisi non lineare: per grandi deformazioni, plasticizzazione locale, instabilità.
Le verifiche di stabilità (buckling), la risposta vibrazionale e l’analisi di rigidezza distribuita sono svolte attraverso modelli FEM integrati con i dati materiali e le condizioni al contorno.
Tipologie di carichi: cosa considerare
I carichi sui ponti includono azioni permanenti, azioni variabili (traffico), carichi dinamici e azioni eccezionali (urti, incidenti). Comprendere le differenze e le metodologie di analisi è fondamentale per la sicurezza strutturale. In particolare, si distinguono:
- Carichi permanenti (G): peso proprio delle strutture, sovrastrutture fisse, impianti e rivestimenti.
- Carichi accidentali (Q): traffico veicolare e ferroviario, pedonale, neve, distribuzioni variabili nel tempo.
- Carichi dinamici: amplificazioni e forzanti dovute a veicoli in movimento, impatti, vento turbolento e fenomeni di risonanza.
Il dimensionamento impone combinazioni di carico che includono fattori di amplificazione dinamica per tenere conto degli effetti di impatto e vibrazione.
Oltre ai carichi, è importante considerare altri fattori come:
- Traffico: per ponti stradali e ferroviari si applicano specifiche mappe di carico, includendo transiti eccezionali e mix di convogli.
- Vento: analisi aerodinamica per ponti leggeri e a grande luce (flutter, vortex shedding). Per luci particolarmente ampie la fluidodinamica computazionale può guidare il progetto aerodinamico (analisi CFD).
- Sisma: verifiche alle azioni sismiche secondo codice; la risposta globale dipende dall’interazione suolo-struttura e dalle caratteristiche dissipative delle giunzioni e dal tipo di sistema di vincolo/appoggi previsto. In caso di sollecitazioni sismiche importanti, possono essere previsti dei meccanismi di isolamento / dissipazione (tipo shock transmitter) adatti alla necessità.

Carichi dinamici: differenze e analisi
I carichi dinamici sono forze temporanee non sempre ripetitive (es. impatto, vento transitorio) che possono portare a fenomeni di instabilità o risonanza in cui la struttura può manifestare grandi spostamenti anche per carichi moderati. L’analisi modale e temporale (time-history) è lo strumento per valutare queste problematiche e dimensionare adeguatamente smorzamento e rigidezza.
Ottimizzazione costi/tempi e gestione dei rischi
L’ottimizzazione integra valutazioni LCCA (Life Cycle Cost Analysis), logistica di cantiere, soluzioni prefabbricate per ridurre i tempi di montaggio e strategie di mitigazione dei rischi (contratti a milestone, piani di contingenza). La modellazione parametrica e la simulazione dei processi costruttivi permettono di testare scenari di sequenza di montaggio e ridurre interferenze con traffico e ambiente.
In questo scenario, sono utili le tecniche di prefabbricazione, montaggi in quota con cantieri modulari, approccio Lean Construction per minimizzare waste.
Progettazione digitale e flussi BIM
L’adozione del BIM per infrastrutture (BrIM) è ormai pratica consolidata per migliorare coordinamento, controllo costi e qualità progettuale. Il modello informativo diventa strumento di controllo nel ciclo di vita dell’opera perché centralizza dati geometrici, proprietà materiali, dati di calcolo e piani di manutenzione. Consente estrazione automatica di quantità, programmazione attività e integrazione con sensori per monitoraggio in esercizio.
La clash detection riduce conflitti tra strutture, impianti, componenti architettonici e servizi, limitando errori in cantiere. Un processo efficiente di coordinamento multidisciplinare riduce rilavorazioni, rischi di ritardo e contenziosi contrattuali.
L’integrazione tra BrIM e sistemi di gestione (CMMS) permette di pianificare interventi, tracciare lavori e ottimizzare spese lungo l’intero ciclo di vita, trasformando il modello digitale in un asset gestionale.

Sicurezza e mitigazione dei rischi
La sicurezza include sia la fase di progetto che quella esecutiva e in esercizio. La resilienza degli elementi strutturali e la capacità di gestione degli eventi estremi sono prioritarie.
Integrare fin dall’esecutivo percorsi di ispezione, punti di accesso e sistemi di monitoraggio semplifica le attività manutentive e riduce i costi. Strumenti come monitoring system e digital twin consentono analisi predittive dello stato di salute strutturale. Altri elementi chiave sono accessi di ispezione, punti di ancoraggio per dispositivi di accesso, materiali con storia di manutenzione documentata.
Per aumentare durabilità e resilienza, centrali sono le protezioni contro corrosione e agenti atmosferici e l’attuazione di piani di emergenza per eventi idraulici, incendi, collisioni navali o veicolari.
Casi reali: applicazioni e risultati
Di seguito due casi emblematici che mostrano approcci progettuali integrati firmati Incide Engineering.
Ponte Al Raha (Abu Dhabi): ponte con luce totale di 83,6 m articolato in tre campate e larghezza complessiva di 29,4 m per ospitare quattro corsie, banchine, marciapiedi e vano per tubazioni. Il progetto ha richiesto attenzione alle connessioni nodali, alla sequenza di montaggio e alla gestione dei carichi per condizioni climatiche locali.

Ponte Barberino, Bobbio (Piacenza): Progetto strutturale di un ponte ad arco di luce unica di 74m in acciaio Corten situato a sostituzione del vecchio ponte ad archi in muratura crollato a più riprese. L’intervento ha previsto il progetto esecutivo completo, con particolare attenzione al montaggio del ponte stesso molto complicato vista la particolare posizione e lo spazio di montaggio piuttosto limitato.
Ponte di Val d’Arve (Ginevra): intervento caratterizzato dall’integrazione tra struttura principale e rivestimento in vetro; particolare attenzione è stata dedicata alle connessioni in relazione alle vibrazioni causate dal passaggio dei treni e ai requisiti ambientali, con una dettagliata sequenza di movimentazione e montaggio.

Humanity Bridge, Čeljabinsk (Russia): Progetto strutturale di un ponte strallato con impalcato a cassoni in acciaio, due campate da 61 m e fondazioni in calcestruzzo. L’intervento comprende modellazione strutturale, studio delle sollecitazioni dinamiche, progettazione dei blocchi prefabbricati in officina e ottimizzazione delle fasi di montaggio per garantire un collegamento urbano continuo tra le due parti della città.
La progettazione dei ponti richiede un approccio integrato, che unisca analisi geotecniche, modelli strutturali avanzati, valutazioni di fatica, strategie costruttive e processi digitali come BIM e digital twin. Investire in modellazione FEM accurata, coordinamento multidisciplinare e pianificazione manutentiva porta a risultati più sicuri, performanti e sostenibili nel tempo. I casi reali mostrano che l’esperienza progettuale, la cura dei dettagli e l’adozione di flussi digitali trasformano complesse sfide ingegneristiche in opere affidabili e di qualità.

