In occasione del Forum Ingegneria 4.0, Incide è stata invitata come top talker il 20 e 21 giugno 2024 presso il Tecnopolo di Reggio Emilia.
Organizzata da CSPFea e IIS – Istituto Italiano della Saldatura, Growith Advisory & Investment e BFA Impresa, questa due giorni è giunta alla sua quarta edizione ed è diventata il momento di networking annuale tra progettisti, costruttori ed industria manifatturiera.
Conclusasi con enorme successo e acclamazione, è stata un punto d’incontro fondamentale in cui amministratori delegati e rappresentanti delle maggiori aziende italiane hanno presentato le strategie e le iniziative implementate nelle proprie realtà. Un’occasione unica, quindi, per ascoltare e confrontarsi con gli esperti di Ingegneria, Costruzioni, Architettura e scoprire le direzioni che stanno plasmando il futuro del settore.
Durante le presentazioni e le tavole rotonde che si sono svolte, sono stati trattati argomenti e proposte specifiche per soddisfare le esigenze del settore. I contributi si sono focalizzati su tre ambiti principali: il fattore umano, la costruzione di un ecosistema e l’avanzamento digitale, facendo emergere dibattiti che hanno posto l’accento sull’uomo e l’ambiente che lo circonda.
L’importanza di creare un ecosistema ha infatti permeato tutto l’evento, ma è stata particolarmente approfondita durante la prima giornata e con lo speech di Incide.
Il fattore umano è il motore del futuro: il modello e lo speech di Incide
L’unico modo per crescere nel mercato futuro è la contaminazione positiva di competenze, l’aggregazione e l’apertura mentale.
Così Gianluca Vallerini, CEO di Incide Engineering, ha evidenziato la necessità di costruire una rete di talenti, imprenditori, aziende e università, capace di collaborare per sviluppare nuovi modelli di business, puntando su esplorazione, connessione tra le persone e collaborazione.
In particolare, ha condiviso come sia mutata nel tempo la figura dell’ingegnere per incontrare le esigenze attuali. È per questo che la stessa società Incide, che negli ultimi anni ha dovuto gestire una crescita rilevante, ha introdotto nuovi modelli aziendali per supportare al meglio il cambiamento evolutivo della società.
Essi si dispiegano in una profonda analisi e una conseguente trasformazione dei modelli attraverso una visione olistica che racchiude:
- il fattore umano al centro;
- la gestione dei processi;
- l’innovazione delle nuove tecnologie.
Nel cavalcare questi processi, emerge l’importanza della corretta gestione della complessità dei progetti, degli stakeholders e, soprattutto, delle risorse umane.
Il fattore umano interno, infatti, può già essere considerato un ecosistema essenziale da valorizzare, coinvolgere, attirare, ascoltare e formare, sia dal punto di vista tecnico che multidisciplinare, poiché è il motore del futuro e dell’organizzazione.
In questa evoluzione, potersi confrontare con bagagli di esperienze differenti è stato fondamentale e questo ricade anche nella pratica quotidiana di relazione con i clienti, stakeholders, colleghi e partner: condividere e unire le forze non solo consente di guardare alle sfide individuali da prospettive diverse, ma arricchisce di idee innovative e progetti all’avanguardia.
L’obiettivo, infatti, è l’interazione tra l’ecosistema aperto di comunità di talenti (imprenditori, sviluppatori, creativi), cluster di organizzazioni professionali (come le aziende),società operative e investitori per concepire e implementare nuovi modelli di business, soluzioni innovative intorno a domini e proprietà.
Si tratta di un Ambiente organizzativo in cui gli innovatori, gli imprenditori tecnologie, fornitori e dipendenti diventano parte attiva di una comunità che collabora con lo stesso scopo: innovare e sostenere l’adattamento dall’interno di un ecosistema. Il format si propone di curare una serie di funzioni, programmi per favorire i flussi di Open Innovation, unificandoli e facendoli convergere in un’unica piattaforma che permetta di esplorare, connettersi, sperimentare e fornire i risultati attesi.
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